Il progetto MiRA promuove un avanzato paradigma di interazione e di engagement in spazi espositivi, con la finalità di migliorare la comunicazione del patrimonio culturale. Intende sviluppare una piattaforma software che consenta di creare efficaci allestimenti interattivi anche in assenza di esperti IT, potenziando invece le figure professionali che già collaborano con i Luoghi della Cultura.
La proposta parte dall’osservazione che molti reperti museali sono “invisibili” perché non esposti, o poco comprensibili perché esposti senza contestualizzazione e senza le informazioni necessarie per essere apprezzati pienamente.
È già ampiamente documentata l’efficacia del principio di Augmented Reality, la realtà aumentata con informazioni sovrapposte, oppure Mixed Reality, l’incrocio tra oggetti reali e virtuali, tipicamente attuato con visori in stretto contatto con l’utente – sollevando problematiche con l’igiene, l’ammortamento, la gestione, nonché alcune difficoltà cognitive che limitano la user experience.
Il sistema MiRA renderà possibile l’Augmented Reality e la Mixed Reality senza alcun contatto fisico con il visitatore, potenziando gli spazi espositivi con la spiegazione interattiva e immersiva dei reperti. L’effetto olografico si ottiene attraverso schermi/proiezioni posizionati dietro i reperti, cambiando la prospettiva della visualizzazione secondo la posizione del visitatore, che viene precisamente tracciata grazie a sensori di distanza a infrarossi (depth cam).
Il progetto porterà avanti la tecnologia verso una fruibilità più efficace, per i visitatori e per i Luoghi della Cultura, stakeholder cruciali con esigenze particolari. L’obiettivo è trasformare le soluzioni esistenti in un software commerciale, replicabile in diversi contesti attraverso una piattaforma di CMS (content management system) flessibile, aperta, utilizzabile anche senza esperti IT.
I professionisti del settore museale come curatori, archivisti, archeologi, allestitori ecc. potranno calibrare i componenti hardware e configurare la visualizzazione di informazioni, ambientazioni o parti mancanti dei reperti esposti. Si stabilirà inoltre un ricco abaco di esperienze interattive pre-programmate ma rapidamente personalizzabili con gli adeguati contenuti culturali, narrativi e grafici – in modo paragonabile ai template e plugin per i web CMS come WordPress.
Si prevede inoltre il coinvolgimento di diversi Luoghi della Cultura nel Lazio per la dimostrazione del sistema.
LCU si occuperà principalmente della realizzazione del Work Package (WP) n. 4 “Sviluppo di interazioni e template per il CMS”.
In particolare, svilupperà una serie di meccanismi interattivi, intuitivi e divertenti, così da valorizzare l’innovativa tipologia di esperienza di AR/MR consentita dal progetto. Nel WP.4 si elabora un “abaco di interazioni”, contenuti esemplificativi e template che diventeranno riutilizzabili dai futuri clienti della piattaforma, similarmente a come i comuni CMS per webpage consentono di configurare il proprio sito partendo da una varietà di template che governano la struttura e la grafica (es. WordPress, Squarespace, Wix).
Analogamente, il WP svilupperà una serie di animazioni ed effetti speciali che consentiranno di creare rapidamente contenuti efficaci non solo per l’effetto “olografico”, ma anche per la narrativa coinvolgente. Con il deliverable “Asset collection”, la piattaforma sarà pronta alla verifica attraverso progetti pilota.
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