Da più di due anni l’Università degli Studi LINK è impegnata nel coordinamento del progetto di cooperazione internazionale denominato Libya Up (Labs of Innovation and Business for Young Actors of start UP), finanziato dalla Commissione Europea con il programma Erasmus+ CBHE e volto a creare ecosistemi di innovazione nelle università libiche coinvolte nell’iniziativa (tramite l’istituzione al loro interno di Uffici di Trasferimento Tecnologico – UTT).
Durante il primo periodo, a causa della pandemia da Covid19 e dell’instabilità territoriale libica, le attività progettuali si sono svolte quasi interamente a distanza tramite l’utilizzo delle più moderne tecnologie digitali. Nonostante tutte le difficoltà, con conseguenti ritardi nel cronoprogramma delle attività (che hanno richiesto l’estensione del progetto fino a Luglio 2023), tutti i partner, sin dall’inizio, hanno goduto ugualmente dell’opportunità di confrontarsi e lavorare animatamente insieme per ideare e implementare un sistema di collegamenti virtuosi tra ricerca scientifica, impresa e mercato del lavoro locale che possa contribuire alla crescita del paese nei prossimi anni (v. le attività svolte finora).
Sebbene i primi risultati non siano tardati ad arrivare anche solo con l’interazione digitale, finalmente le contingenze sanitarie e geopolitiche hanno consentito al progetto di avviare le attività in presenza verso il raggiungimento degli obiettivi comuni. Prima tappa: Tunisi (luogo geograficamente favorevole all’incontro con i partecipanti provenienti dalla Libia).
Per 10 giorni (dal 18 al 28 settembre), 50 tra accademici e tecnici appartenenti alle 10 università partner sono stati coinvolti in sessioni formative (realizzate nell’ambito dei Working Package progettuali nn. 4 e 5) in materia di proprietà intellettuale, nuovi modelli di business, autoimprenditorialità e strategie di comunicazione digitale grazie all’ausilio degli esperti messi in campo da LINK. Ai momenti di lezione frontale si sono alternati pratici workshop finalizzati a pianificare strutture condivise, moderne e flessibili per i nascenti UTT, nonché organizzare l’insieme delle attività da svolgere sul piano operativo e amministrativo durante i primi anni di attività. Stakeholder locali e internazionali e attività culturali hanno arricchito questa azione di cooperazione destinata ad affermarsi come una delle migliori pratiche nello scenario mediterraneo dell’innovazione nell’istruzione superiore.
Al di là delle conoscenze acquisite utili a ricercatori, tecnici e amministrativi che verranno impiegati negli Uffici di Trasferimento Tecnologico (o nella collaborazione con gli stessi), l’avvio delle attività in presenza ha consentito una incredibile accelerazione al progetto e ha permesso a tutti i partecipanti di rafforzare i rapporti professionali e personali. Ci ha ricordato come, specialmente nei progetti di cooperazione, il contatto umano sia fondamentale per superare i pregiudizi, guadagnarsi il rispetto e la fiducia reciproca, costruire un sentimento di amicizia tra gli individui, prima, e i popoli, poi.
Terminata l’attività, siamo tornati a casa con la consapevolezza e l’orgoglio di aver fatto un piccolo, “tangibile” passo in avanti per il progresso della Libia, che ci ha dato lo slancio per proseguire il progetto con maggiore passione ed entusiasmo.