FreeBeRI per terza missione Target studenti: scuole secondarie di secondo grado
Durata: 4 ore
Fantasie di complotto. Cosa sono, perché funzionano, come smascherarle.
Cosa sono le fantasie di complotto: fake news, teorie complottiste e post-verità sono oggi termini di uso comune che questo percorso seminariale vuole chiarire, mostrando come essi non si riferiscono a fenomeni completamente inediti. Attraverso alcuni esempi storici gli studenti e le studentesse avranno la possibilità di realizzare come le fantasie di complotto abbiano avuto anche nel passato un profondo impatto politico, sociale e culturale. Al contempo, lo scopo del percorso è anche quello di mostrare la specificità delle odierne fantasie di complotto, la loro relazione con i cosiddetti “nuovi” media e le minacce che ne derivano per i processi di partecipazione democratica.
Perché funzionano: qual è la ragione del successo delle fantasie di complotto? Perché viene dato loro credito? Per rispondere a queste domande proveremo a capire come funziona questa complessa macchina interpretativa che, mescolando menzogna e verosimiglianza, illude di farci capire e quindi di potere affrontare realtà che percepiamo come incomprensibili e/o inaccettabili.
Come smascherarle: la parte finale del percorso vuole fornire strumenti per riconoscere le fantasie di complotto. Questi strumenti sono principalmente tratti dalla cassetta degli attrezzi del “mestiere dello storico” e ci serviranno a distinguere e contestualizzare le fonti attraverso cui ci informiamo. Allo stesso tempo, vedremo anche quali sono gli strumenti di cui l’Unione Europea si è dotata per prevenire e contrastare il diffondersi di fake news e fantasie di complotto al fine di tutelare la solidità dei processi di partecipazione democratica.
Docente: Silvia Cristofori è professoressa associata presso l’Università degli Studi Link Campus University dove insegna “Media and Religions” e “Religions, Politics and Identities”. È ricercatrice affiliata di FSCIRE, infrastruttura nazionale di ricerca per gli studi storico-religiosi e membro del collegio dei docenti del dottorato nazionale DREST (Italian Doctoral School of Religious Studies). Dirige il progetto di ricerca europeo FreeBeRI (Freedom of Belief Right to Information). Il suo lavoro di ricerca è caratterizzato da un approccio fortemente interdisciplinare, includendo ricerche di terreno e di archivio condotte fra Rwanda, Senegal, Italia, Francia Stati Uniti.
Il progetto: questo percorso dedicato a studenti e studentesse di scuole secondarie di secondo grado rientra nelle attività di disseminazione del progetto di ricerca FreeBeRI (Freedom of Belief Right to Information), vincitore del bando Jean Monnet che ha lo scopo di promuovere gli studi sull’Unione Europea.