PRIN 2022 I_PAD

Questo progetto propone una nuova struttura e un modello di archiviazione sotto forma di un repository on-line ad accesso aperto per quelle produzioni teatrali che hanno componenti tecnologiche.
Il caso studio è l’archivio di Giacomo Verde, rappresentativo del movimento del videoteatro italiano (1980-1995); studiosi di 2 Università (UniMi,UniLink) e uno del CNR-ISTI sono coinvolti nelle diverse fasi del lavoro: selezione, digitalizzazione, archiviazione, metadatazione, rievocazione. Il progetto si articola in due percorsi interconnessi e paralleli: 1.uno teorico, in cui verrà selezionata e analizzata una serie di documentazioni di opere d’arte 2. un percorso di ricerca basato sulla pratica, focalizzato sullo sviluppo di un repository on line per set di dati , raccogliendo e archiviando i metadati. In primo luogo si tratta del processo di individuazione di una metodologia di catalogazione, di una tassonomia per l’organizzazione dei reperti e dei relativi protocolli, e di modelli di digitalizzazione adeguati alla complessità intrinseca delle opere video.

l videomaker GIACOMO VERDE (purtroppo scomparso nel maggio 2020), pioniere della video arte e attivista che esplorò all’inizio degli anni ’80 l’uso del video in teatro, sarà trattato come caso di studio.
Il nostro obiettivo è valorizzare la sua pratica artistica emblematica e fornire un modello di riferimento per altri archivi di videoteatro; il suo fondo è costituito da un vasto fondo fotografico, da un vasto catalogo di disegni tecnici e quaderni ancora inediti, da oltre 600 cassette e circa 1200 ore di riprese video.

Questo materiale realizzato per il videoteatro legato a tematiche sociali e politiche e comprendente la collaborazione con importanti compagnie teatrali, è stato considerato di “Interesse Nazionale” dal MIBACT e costituisce il nostro speciale thesaurus e prezioso “endotement”.
Alla luce di ciò, occorre un radicale ripensamento dell’archivio stesso finalizzato a due usi diversi ma interconnessi: il primo consiste nella creazione di un repository on line di percorsi tematici per scopi didattici e di ricerca; la seconda è un’esplorazione creativa e alternativa di set di dati sotto forma di ambiente immersivo e partecipativo in una sorta di “rimappatura sociale”.
Adottiamo due software e applicazioni web aperti sia per l’elaborazione di grandi quantità di dati sia per spiegare i passaggi chiave che hanno definito l’evoluzione della video-performance.
Sono Rekall e MemoRekall disegnati da Clarisse Bardiot (Università Rennes 2).
Il nostro approccio è ‘user experience oriented’ e il risultato finale è qualcosa che trascende la classificazione per nomenclatura di un classico archivio: è un modo originale di “eseguire” il dataset, sviluppando il design di una piattaforma responsive; vogliamo smontare e mobilitare i documenti in nuove composizioni in una nuova esperienza intrinsecamente interattiva per aprirci a un archivio “vivo” e “reinventato”, capace di riattivare la memoria e la consapevolezza politica.